Í Skugga Hrafnsins (1988) (Iceland) IMDB
Director: Hrafn Gunnlaugsson
Stars: Reine Brynolfsson, Tinna Gunnlaugsdóttir, Egill Ólafsson
Trausti torna in Islanda, giusto in tempo per essere coinvolto in una faida familiare, a proposito di un cadavere di balena incagliato a riva. Sua madre (capo famiglia) viene mortalmente ferita e Grim uccide Erikur, l'altro capo clan. Isold, figlia di Erikur prende il suo posto. Isold e Trausti sono attratti l'un l'altro, ma Isold è stata promessa a Hjoerleifur, il figlio del vescovo (di Islanda) e la potente moglie. Tuttavia, Isold ha un piano.
Ancora il
corvo
nel titolo, simbolo di Odino, per questo secondo film della trilogia vichinga di
Hrafn Gunnlaugsson (il cui nome Hrafn significa "corvo"), che questa volta firma un quasi "adattamento"
della leggenda celtica
Tristano e Isotta, o forse, visti i toni
grotteschi, lo trae dalla
ballata parodistica islandese
Saga af Tristram ok Isold, con evidenti debiti alla struttura e ai temi della
tragedia greca, la vendetta, la colpa, l'espiazione.
Gunnlaugsson, i cui films vengono chiamati a volte
Cod Westerns (merluzzo-western), cita
Ford,
Kurosawa
e
Leone
come le sue maggiori influenze, e nella sua vivida immaginazione e nell'uso dello spettacolare paesaggio islandese di cascate e geyser, nella cruda immediatezza della sua narrazione epica, riecheggiano i maestri.
Anche in questo film, fra le altre cose, inserti di leggende norrene, in questo caso l'epopea del secondo colonizzatore dell'Islanda, Flóki Vilgerðarson, che secondo la storia narrata nel Landnámabók (Libro dell'Insediamento), si portò sulla nave tre corvi per aiutarlo a trovare la via. Li liberò presso le Isole Fær Øer per vedere dove si sarebbero diretti: il primo corvo volò subito a bordo; il secondo si alzò in aria e poi tornò sulla nave; il terzo invece continuò a volare di fronte ad essa, e Flóki seguì quella via per giungere in Islanda.
Bellissime le parti relative all'Alþing, considerata la più antica assemblea parlamentare d'Europa, e la scena della "riconciliazione", sotto l'occhio vigile del Lögsögumenn o "oratore della legge" che cerca di dirimere la disputa.
Si racconta anche l'unione scellerata tra il
cristianesimo
e la fede nelle
antiche divinità (quasi un auto-plagio, dato che il regista ha esplorato la stessa cosa nel film precedente), tuttavia il protagonista Trausti, ha completato gli studi per il sacerdozio, quando ritorna in Islanda, e da li a poco l'intero paese si convertirà, e questo sarà l'argomento del terzo film della trilogia.
Sembra che a questo film abbia partecipato, in un ruolo minore, anche una giovanissima
Noomi Rapace (all'epoca 9 anni, accreditata con il suo vero nome, presumo), ma io non sono riuscito ad individuarla, o comunque non è la bambina che impersona la figlia di Isold.