Putin che sventola la bandiera della "denazificazione" dell'Ucraina, mi ricorda le "armi di distruzione di massa" che Bush cercava in Iraq ma non avrebbe mai potuto trovare. Mi dispiace per i filo-russi o i filo-americani, ma fare il tifo per una
superpotenza
è sempre molto pericoloso. Si rischia di dover sconfessare se stessi.
Ma a differenza degli U.S.A., i cui organi d'informazione non si fanno alcun problema a contestare le politiche del POTUS, tutta la "dezinformatsiya" tipica del mainstream russo (tanto cara all'ex KGB Putin) è stata affidata ai giornalisti militanti (giovani e meno giovani baionette al servizio del Cremlino), i quali puntano tutto sul presunto "nazismo" ucraino e contribuiscono a offrire una povera scusa all'autocrate Vlad "polonio" Putin per invadere, distruggere una nazione e creare milioni di profughi e migliaia di vittime.
Tutto questo nazismo, o qualunque cosa che si avvicini o assomigli al pangermanismo, io non l'ho ancora visto. In Ucraina esiste un forte nazionalismo, comune a tutti i popoli slavi ed ex-sovietici in genere, che vogliono a tutti i costi un'identità nazionale e una lingua propria dopo 70 anni di sovietizzazione.
L’Ucraina ex sovietica nata dal crollo dell’Urss, ha avuto la stessa storia della Russia, dove un pugno di capitalisti oligarchi rapaci e corrotti si sono impadroniti delle ricchezze del paese; poi in Russia è arrivato l'imperialista Putin, che appena eletto aveva già le truppe in Daghestan. Tutto il resto è carta straccia e polonio in gola.
In Ucraina invece, la politica etno-nazionalista di integrità territoriale di Zelensky è volta a creare una "nazione", cercando di lasciarsi alle spalle proprio i ricchi oligarchi e i nazionalisti dell’ultra-destra.
Basta questo a definire "nazista" un'intera nazione e a giustificare la "guerra santa" putiniana-kirilliana? Bastano i 3.000/5.000 (para)militari neonazi della Brigata Azov (non battaglione, visto che supera le mille unità) a definire nazisti 47 milioni di abitanti?
La vera colpa dell'ebreo figlio di ebrei (e nipote di un fante ebreo dell'allora "Armata Rossa" che combatté l'esercito tedesco) Zelensky, è stata quella di non essersi liberato della brigata Azov e di non aver bandito del tutto le formazioni neo-fasciste e neo-naziste, probabilmente per usare la loro cieca esaltazione ideologica sul fronte.
Eppure anche i russi hanno tra le loro fila formazioni paramilitari neonaziste, non troppo conosciute (in occidente) ma non meno pericolose.
Yevgeny Prigozhin, che appartiene al circolo più stretto dei supporters del bullo del Cremlino, sarebbe il maggior finanziatore del Gruppo Wagner, la cricca nazista di Dmitri Utkin (quello con le mostrine delle SS tatuate sul collo), ben conosciuto per la sua passione per l’estetica e l’ideologia naziste. Per intenderci, sono quelli che hanno tentato tre volte di assassinare Zelensky. Ma c'è pure la Task Force Rusich (nella foto), e anche i fratelli Krasnolutsky, per non parlare dei sanguinari Kadyrovtsy del ceceno Ramzan Kadyrov (accusato di omicidi e torture nei confronti degli oppositori politici), anche lui fedelissimo di Putin. Solo i filorussi fingono di non vederli.
Quindi l’estrema destra nazionalista esiste; in Ucraina, nel Donbass filorusso e pure in Russia. In Ucraina e in tutto lo spazio post-sovietico dallo scioglimento dell’URSS nel 1991, hanno combattuto al fronte macchiandosi di crimini identici a quelli delle unità paramilitari delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. La guerra è atrocità sempre e comunque.
Le accuse di crimini di guerra contro la brigata Azov sono legittime, come lo sono contro le milizie di neo-fasciste russe attive in Donbass. Il nazifascismo è uguale da tutti e due i lati del fronte.