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Mainstream russo

mag 23, 2022

Società: Mainstream russo e giornalisti militanti

Sono abbastanza convinto che la "Roskomnadzor", l'agenzia statale russa per il controllo sui media, quella che "sospende" tv e pubblicazioni per il "contenuto critico" dei loro articoli, eserciti un qualche "monitoraggio" anche su ciò che i giornalisti russi dicono nelle tv italiane quando vengono ospitati. Sicuramente, per poter parlare nei talk show occidentali, devono ricevere un "via libera", un permesso dal Cremlino.

E magari qualche suggerimento per poter essere davvero parte della propaganda e validi portavoce di Putin. Non li si può lasciare andare a casaccio, vanno "ammaestrati". In fondo, sono "agenti in missione". Tutto ciò che dicono sembra prestabilito, a ogni domanda si riceve sempre la stessa risposta. 

"A Kiev c'è un regime aggressivo", "in Ucraina c'è il nazismo", "sono gli Ucraini che distruggono le loro stesse città", "i militari russi non uccidono i civili", "voi contate i giorni di combattimenti dal 24 febbraio scorso, ma è cominciata nel 2014", "è un'operazione speciale", "i vostri filmati sono fake", "cosa sapete voi della Russia? Non siete russi, non capite la nostra lingua", "sapete dov'è il Donbass?", "che ne sapete di cosa vuole Putin?", "la Russia non minaccia il mondo", "non è un aggressore", "la Russia ha tutto il diritto di proteggere i suoi confini", con la ripetizione all’infinito dei soliti pochi concetti che distorcono la realtà, la negano, capovolgendo tutto quanto sta accadendo in Ucraina.

E ostentano un sorrisetto artefatto, un'irritante altezzosità, quel senso di superiorità nei confronti degli occidentali, rei di non capire la cultura russa e la loro "russkij mir", una pace russa in un mondo raso al suolo.

È  totalmente inutile invitare dei giornalisti russi militanti a dire la loro nelle TV italiane; non raccontano la verità e non rispondono sinceramente mai. Prestano solamente la loro voce al Cremlino. Portano avanti le inascoltabili e inaccettabili tesi del peggior putinismo e tutta la "dezinformatsiya" tipica del mainstream russo.

Con questi pennivendoli in circolazione, tocca dare ragione a Mark Twain, quando diceva: “Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... e pubblica il falso.”

Gruppo Wagner e Task Force Rusich. Formazioni paramilitari neonaziste anche tra le fila dei russi.
Autore: Gian Carlo Ferrero 23 mag, 2022
Macché nazismo. In Ucraina esiste un forte nazionalismo, comune a tutti i popoli slavi ed ex-sovietici in genere, che vogliono a tutti i costi un'identità nazionale e una lingua propria dopo 70 anni di sovietizzazione.
Wannabe editors
Autore: Gian Carlo Ferrero 11 mar, 2021
L'editor è una di quelle figure professionali, che all'interno di una casa editrice (ma ci sono anche molti freelance), eseguono la lettura critica di un romanzo e tramite un'attenta analisi, ne individuano eventuali difetti e lacune.
Metriche sanremesi
Autore: Gian Carlo Ferrero 08 mar, 2021
Prosodìa raffazzonata, accenti sbagliati, nessuno fa più caso a quello che alla SIAE era un tempo chiamato "testo letterario", quindi "concernente la letteratura". E la "tecnica della versificazione", la metrica, è diventata un'opinione.
Musica è Cultura?
Autore: Gian Carlo Ferrero 06 mar, 2021
I ragazzi di oggi non hanno alcuna cultura musicale. Non conoscono neanche la cultura musicale occidentale, quella che abbiamo ogni giorno nelle orecchie. Figuriamoci se ci spostiamo verso oriente o nell'altro emisfero. E questo è davvero incredibile, vista la finestra sul mondo rappresentata dalla rete.
Sanremo, non mi uccidere il mood, dai
Autore: Gian Carlo Ferrero 03 mar, 2021
Come tutti gli anni, anche quest'anno dell'era Covid, il Festival di Sanremo, come un ospite che passa di lì e suona il campanello, entra in tutte le case, anche la mia. E io non ce la faccio a seguirlo. Proprio non ce la faccio. Non è che abbia altro da fare, o che debba rientrare tardi dal lavoro e quindi me lo perdo. Magari ci lancio pure un'occhiata, e mi lascio affascinare da Fiorello e Amadeus, sempre divertenti.
Doppiaggio di film stranieri: ma è davvero necessario?
Autore: Gian Carlo Ferrero 01 mar, 2021
In Italia, ogni anno vengono distribuiti circa 300 film stranieri. Ovviamente tutti doppiati. Sembra che gli italiani abbiano problemi a seguire un film con i sottotitoli: difficile guardare le immagini e lanciare anche un occhio al testo.
Il social, la spending e il touch
Autore: Gian Carlo Ferrero 22 feb, 2021
Più arrivano in Italia, termini importati dall'inglese, più gli italiani li adattano a loro stessi, snaturandone il significato. Sembra che nessuno conosca i "noun modifiers", o comunque tutti li usano malissimo. Sarebbe meglio tradurli.
Cinema italiano o romano?
Autore: Gian Carlo Ferrero 15 feb, 2021
Ci avete fatto caso? La stragrande maggioranza dei film prodotti in Italia, sono stati finanziati da case di produzione romane, girati (e vengono tutt'ora firmati) da registi romani e interpretati da attori romani/laziali o campani.
La Vecchia Signora e la Goeba
Autore: Gian Carlo Ferrero 14 feb, 2021
Nonostante il suo nome, Juventus, derivi dal latino gioventù, questa squadra di Torino è stata ribattezzata dai giornalisti la "Vecchia Signora", o anche la "Madama". Certamente per via dell'anno di fondazione, 1897. Non la prima società calcistica a essere fondata, ma sicuramente una delle prime.
Gino Vercelli
Autore: Gian Carlo Ferrero 10 gen, 2021
É on line il website del mio vecchio amico Gino Vercelli, disegnatore fumettista e pittore, nonché attore e regista di teatro. Vi invito a dare un'occhiata al suo sito e alle opere che espone.
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