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Val Chisone / Colle Lazzarà
lug 02, 2020
MTB: Val Chisone / Colle Lazzarà
Panoramico anello sul Colle Lazzarà, rilievo carico di storia che si affaccia sulla Val Chisone. Sulla vetta, si trovano ancora (si intuiscono, più che altro), i trinceramenti scavati dai francesi, quando ponevano l'assedio ai Valdesi, alleati dei Savoia.
Accesso: Dalla Tangenziale di Torino prendere la A55 Torino-Pinerolo, fino al suo termine. Proseguire sulla SP23r, circonvallazione di Pinerolo e seguire le indicazioni per Sestriere. Imboccare la Val Chisone tramite SP166dir e percorrerla fino a Inverso Pinasca. Al campo sportivo troverete sicuramente un parcheggio.
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Il
Colle Lazzarà
(o
Las Arà,
La Sarà, molte sono le grafie) è un colle della
Val Chisone ricco di storia. Quassù si trovano ancora (si intuiscono, più che altro), i trinceramenti scavati dai francesi, quando ponevano l'assedio ai Valdesi, alleati dei Savoia.
Inoltre, sembra che a fine ottocento, i giovani dei due versanti (Pramollo e Val Germanasca), si ritrovassero su questo valico, per ballare il "Bàl Vèlh 'd Laz Arà".
Ho chiesto un po' in giro, ma nessuno degli abitanti del luogo, sa dire il significato del nome Las Arà. Qualcuno azzarda "solchi arati", ma "las" è un termine (occitano?) che non conosco.
Si può parcheggiare a fondo valle, al campo sportivo di
Inverso Pinasca,
Si segue la
SP166 che passa da
Pian Maurin - Grange. Poi alla frazione Fornasa, si può prendere il breve tratto di pista ciclabile, che però finisce poco dopo. Prima di San Germano Chisone, si svolta sulla SP168, per
Pramollo. Da qui si sale, sempre su asfalto, alle frazioni di mezza costa, fino all'area attrezzata
Planet, dove, poco dopo, termina l'asfalto. Dopo circa tre/quattro km si arriva al colle.
Si scende su sterrata fino alla
borgata Rivoira, dove ritorna l'asfalto, che porta al fondo valle della borgata
Chiotti. Da qui si prosegue verso Pomaretto, Perosa Argentina e quindi al parcheggio di Inverso Pinasca.
Macché nazismo. In Ucraina esiste un forte nazionalismo, comune a tutti i popoli slavi ed ex-sovietici in genere, che vogliono a tutti i costi un'identità nazionale e una lingua propria dopo 70 anni di sovietizzazione.
È totalmente inutile invitare i giornalisti militanti russi a dire la loro nelle TV italiane; non raccontano la verità e non rispondono sinceramente mai. Danno solo voce al Cremlino. Portano avanti le inascoltabili e inaccettabili tesi del peggior putinismo e tutta la "dezinformatsiya" tipica del mainstream russo.
L'editor è una di quelle figure professionali, che all'interno di una casa editrice (ma ci sono anche molti freelance), eseguono la lettura critica di un romanzo e tramite un'attenta analisi, ne individuano eventuali difetti e lacune.
Prosodìa raffazzonata, accenti sbagliati, nessuno fa più caso a quello che alla SIAE era un tempo chiamato "testo letterario", quindi "concernente la letteratura". E la "tecnica della versificazione", la metrica, è diventata un'opinione.
I ragazzi di oggi non hanno alcuna cultura musicale. Non conoscono neanche la cultura musicale occidentale, quella che abbiamo ogni giorno nelle orecchie. Figuriamoci se ci spostiamo verso oriente o nell'altro emisfero. E questo è davvero incredibile, vista la finestra sul mondo rappresentata dalla rete.
Come tutti gli anni, anche quest'anno dell'era Covid, il Festival di Sanremo, come un ospite che passa di lì e suona il campanello, entra in tutte le case, anche la mia. E io non ce la faccio a seguirlo. Proprio non ce la faccio. Non è che abbia altro da fare, o che debba rientrare tardi dal lavoro e quindi me lo perdo. Magari ci lancio pure un'occhiata, e mi lascio affascinare da Fiorello e Amadeus, sempre divertenti.
In Italia, ogni anno vengono distribuiti circa 300 film stranieri. Ovviamente tutti doppiati.
Sembra che gli italiani abbiano problemi a seguire un film con i sottotitoli: difficile guardare le immagini e lanciare anche un occhio al testo.
Più arrivano in Italia, termini importati dall'inglese, più gli italiani li adattano a loro stessi, snaturandone il significato. Sembra che nessuno conosca i "noun modifiers", o comunque tutti li usano malissimo. Sarebbe meglio tradurli.
Ci avete fatto caso? La stragrande maggioranza dei film prodotti in Italia, sono stati finanziati da case di produzione romane, girati (e vengono tutt'ora firmati) da registi romani e interpretati da attori romani/laziali o campani.
Nonostante il suo nome, Juventus, derivi dal latino gioventù, questa squadra di Torino è stata ribattezzata dai giornalisti la "Vecchia Signora", o anche la "Madama". Certamente per via dell'anno di fondazione, 1897. Non la prima società calcistica a essere fondata, ma sicuramente una delle prime.
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