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Piacevole tour delle Pievi Romaniche Astigiane. In particolare, questo tracciato si snoda sulle colline a nord-ovest, sul confine torinese, con partenza da Boscorotondo, frazione del comune di Passerano Marmorito.
Accesso: Da Asti, prendere Corso Ivrea e SP458 in direzione di Chivasso-Ivrea. Arrivati a Gallareto seguire Via Torino/SP17 fino a Boscorotondo.
Durante il percorso, si incontrano le pievi di Cerreto (Sant’Andrea di Casaglio), Aramengo (San Giorgio), Berzano San Pietro (San Giovanni Battista), Albugnano (Chiesa di San Pietro), Vezzolano (Santa Maria di Vezzolano), Castelnuovo Don Bosco (Santa Maria di Raseto e Santa Maria di Cornareto), Buttigliera d'Asti (San Martino).
A parte San Martino a Buttigliera e San Pietro ad Albugnano che sono inglobate nei cimiteri dei loro rispettivi paesi, le altre sono chiesette campestri, a volte seminascoste, a volte su un poggio assolato. In bella vista invece l'Abbazia di Vezzolano (in realtà "Canonica", non è mai stata "Abbazia"), che è tra i più importanti monumenti in stile romanico-gotico del Piemonte.
La leggenda fa risalire la fondazione della chiesa Santa Maria di Vezzolano a Carlo Magno; secondo la versione più diffusa, l'imperatore nell'anno 773 stava cacciando nella selva di Vezzolano, quando improvvisamente gli sarebbero apparsi tre scheletri usciti da una tomba, che gli provocarono un notevole spavento. Aiutato da un eremita e invitato a pregare Maria Vergine, egli volle edificare nel luogo dell'apparizione una chiesa abbaziale.
La chiesa di San Martino si trova quasi al centro dell’area cimiteriale del paese di Buttigliera in un pianoro verdeggiante a sud del concentrico. Tutte le fonti concordano nel riconoscere nella regione occupata dalla chiesa (regione Marcarolo) il territorio dell’antica Mercurolium, villaggio incastellato scomparso negli ultimi decenni del XV secolo. Risale probabilmente all’epoca carolingia (774-887), quando i Franchi dominavano nell’Italia settentrionale.
Sant’Andrea si trova nella frazione Casaglio (dal latino Casalis) su un crinale di una collina parallela all’abitato di Cerreto. Il più antico documento che attesta l’esistenza del borgo, della sua chiesa e del monastero risale al 1008. Nella ricostruzione del ‘600 il fianco sud fu spostato di circa settanta centimetri in modo da ampliare la navata. Tale intervento si può notare nell’asimmetria della facciata principale.
Tracciato misto, asfalto e sterrato (40%-60%), con alcuni tratti un po' sconnessi, in particolare nella discesa da Vezzolano verso Castelnuovo, lo sterrato diventa un single-track abbastanza scavato dall'acqua (e dai ciclisti). Niente di veramente difficile, ma è meglio andar cauti in un paio di situazioni.